« Preferisco un fallimento alle mie condizioni che un successo alle condizioni altrui »

(da "Tom Waits, Blues" di C. Chianura)

31 marzo 2009

COME UN FIORE CHE SBOCCIA

Con l'arrivo della primavera mi sento sempre un fiore che sboccia. Bello, no? Come tale, vorrei rimettermi tutto a posto e fare tutto quello che il letargo mi ha impedito. Tipo depurare l'organismo con fiori e tisane, avvolgermi di pellicola dopo un bagno tra le alghe, svegliarmi col saluto al sole ma anche coinvolgere in questo processo di pulizia rigenerativa anche quello e chi mi sta intorno; quindi ridipingere le pareti, spostare tutti i mobili, fare le famigerate pulizie pasquali, tagliere i capelli a lui, lucidare la macchina (appena comprata!) and so on...Ma sopratutto mi viene incredibilmente voglia di fare sport, che nel mio caso è come far venire voglia di rum a un astemio. Ne consegue che mi alzo tutte le mattine con le buone intenzioni ma ritorno tra le lenzuola senza aver fatto niente. Eh sì..Perché, purtroppo, io, quando vedo un tapi roulant penso solo a questo..



Non sono fantastici??

20 marzo 2009

STRANI-ERO

Il luogo ideale per me è quello in cui è più naturale vivere da straniero.

Agim Sulaj: Lo straniero.


Questa frase di Italo Calvino, tratta da 'Eremita a Parigi.Pagine autobiografiche' mi risuona dentro. Ma perché? Cosa vuol dire vivere da straniero?
Credo che ogni persona abbia la sua personale risposta. O più facilmente molte risposte diverse.

Alcune delle mie:
- vivere sotto stimolo continuo di curiosità;
- avere l'ansia di comprare una cosa per un'altra;
- trarre una doppia soddisfazione per ogni cosa che riesci a fare e magari anche bene;
- annullare i pregiudizi verso le persone e le cose;
- lasciarsi contagiare e attraversare da esperienze di vita molto distanti dalla tua;
- consolidare il tuo Credo nelle possibilità che la vita ti riserva;
- esperire la solitudine come condizione emarginante o come sprone alla ricerca dell'altro;
- vivere la nuova realtà come forma di letteratura;

Quali sono le vostre risposte?

12 marzo 2009

LETTERA DALLA BAVIERA

Gennaio,33 Monaco 1925 e 1/2

Mio Caro Amato, con mani piene di lacrime prendo la penna nelle mie mani e ti scrivo. Perchè da tanto tempo non mi hai più scritto, quando ancora l'altro giorno mi hai scritto che mi avresti scritto tu se non ti scrivevo io? Ieri mi ha scritto anche mio padre. Scrive di averti scritto. Ma tu non mi hai scritto una sola parola del fatto che lui ti ha scritto. Se tu mi avessi scritto almeno una sola parola sul fatto che mio padre ti ha scritto, io avrei scritto a mio padre che tu gli avresti voluto scrivere, ma che purtroppo non avevi avuto il tempo di scrivergli, altrimenti gli avresti scritto. E' una cosa ben triste questo nostro scriverci, perchè tu non hai scritto in risposta ad uno solo degli scritti che io tu ho scritto. Sarebbe diverso se tu non sapessi scrivere, perchè allora io non ti scriverei affatto, tu invece sai scrivere però non scrivi lo stesso quando io ti scrivo. Chiudo il mio scritto con la speranza che ora finalmente mi scriverai, altrimenti questo sarà l'ultimo scritto che io ti ho scritto. Se tu però anche questa volta non mi dovessi scrivere, scrivimi almeno che non mi vuoi scrivere affatto, così se non altro saprò perchè non mi hai scritto.Perdona la mia brutta scrittura, mi viene sempre il crampo dello scrivano quando scrivo, a te naturalmente il crampo dello scrivano non verrà mai, perchè non scrivi mai.
Saluti e baci
tua N. N.

:) Che bello, no? Ci si può divertire anche solo giocando con le parole...E poi c'è un nonsocché di amaro retrogusto che me lo fa amare ancora di più.
E' il testo di un pezzo comico dell'attore bavarese Karl Valentin. Qualche tempo fa un amico mi ha fatto vedere il film sulla vita di questo straordinario personaggio del teatro tedesco del '900. E' stato il primo film in tedesco senza sottotitoli che ho avuto il coraggio di guadare :) Il film di per sé è bello perché è sicuramente appossionate la vita di quest'uomo... Chi non ne sa niente trova qui qualcosa in più..

03 marzo 2009

UNSER KINI


Non pensavo che esistesse davvero. Ero sicura che esistesse ma non che fosse così bello. Sarà stata la scenografia che lo circondava o la solita suggestione che mi prende quando penso ai fantasmi ma questo posto ha qualcosa di magico. Incantato come ogni castello? Può essere ma non tutti i castelli sono stati costruiti per amore di una persona che poi non è mai riuscita a vederlo perché è morta anzi tempo o per altre oscure ragioni. Andare contro tutti e tutto per costruire qualcosa di grandiosamente maestoso in onore e per amore di qualcuno che non potrà mai metterci piede. Un'opera, Neuschwanstein, che Ludwig II, re di Baviera alla fine dell'Ottocento, ha pagato caro. Molto caro. Non solo, così facendo, ha dilapidato le casse del regno ma ciò lo ha anche portato a perdere la poca fiducia di chi gli stava intorno tanto da essere destituito. Cosa gli rimaneva? Solo la bellezza dei cigni, ospiti eleganti di un maestoso, visionario, folle, sovrumano e per questo sublime progetto. Non a caso Visconti gli dedicò un film, Carmelo bene una delle sue Interviste Impossibili e molti altri ancora hanno speso parole per lui.

Leggete cosa scrive al suo amore parlando del castello:

"il luogo è uno dei più belli che si possano trovare, sacro e inavvicinabile, un tempio degno di Voi, divino amico, che faceste fiorire l'unica salvezza e la vera benedizione del mondo."

Venne dichiarato pazzo. Amò più l'arte del potere e della guerra. Amò. E oggi noi lo riamiamo per quello che ha lasciato.

Per chi volesse informazioni più tecniche e turistiche può andare QUI.