« Preferisco un fallimento alle mie condizioni che un successo alle condizioni altrui »

(da "Tom Waits, Blues" di C. Chianura)

30 gennaio 2010

LA COSA

Qualche tempo fa mi arriva un coso da Miko che mi chiede di cosare. Già questa cosa mi pare strana ma mai come la cosa che mi cosa. "Vogliamo cosare una cosa interessante, che cosa tanti ma non troppi, che cosa tante cose e che soprattutto che ti fa cosare e poi.... si fa per cosare! Ho già cosato con Cosma e tu ci cosi?". La cosa è accattivante e penso di cosarci volentieri e poi i cosi sono sempre delle cose da sperimentare. Allora accoso e tra non molto coserete il frutto di questa cosa che incosa insieme Cosko, Cosma, Cosen, Cosico, Cosenzo, Cosandro, Cosanna etc un bel team di Cosi che cosano volentieri e sopra ogni cosa aspettano anche loro di capire cosa la Cosa sia.

24 gennaio 2010

LE TRE SCIMMIETTE

Ci sono ricascata! Ieri sera ho guardato una puntata di Annozero di Santoro. Dopo anni e anni avevo smesso e invece in un attimo di debolezza ho ripreso e gli effetti sono gli stessi, devastanti. Mi si riconfermano una a una tutte le impressioni già archiviate: il suo tono brusco con solo alcuni degli inviati come Ruotolo o con Vauro, la direzione della trasmissione sgamabile troppo facilmente (e se lo è per me lo è per i tanti che poi il giorno dopo scrivono le solite palle), Travaglio sempre più convincente nei suoi monologhi, Vauro anacronisticamente simpatico, gli ospiti che si alterano e non si lasciano parlare gli uni agli altri lasciando noi telespettatoti immobili in una smorfia che sta a significare 'non capisco un c...' e poi anche, ma solo in alcuni casi, 'ma possibile che non siate capaci di cambiare schema ecchecazzo?'; il pubblico sempre troppo di parte (che anche se è la mia parte, secondo me penalizza il programma); le comparsate di Grillo, in genere estorte dalle sue apparizioni e invece ieri con un'intervista-spot-propaganda elettorale per le prossime regionali; e in conclusione quel sentimento che mischia in una bava schiumosa rabbia, delusione e sconforto per tutta la catena di riflessioni che scosciano una volta spento il televisore.

Ma possibile che Grillo non abbia altro spazio in televisione? Possibile che in Italia tutte le minoranze politiche abbiano i minuti in proporzione alla loro ipotetica forza elettorale? Ma come si fa allora a cambiare? Come si cerca una valida alternativa a un sistema politico che sta per affondare ed evitare che porti dietro il nostro malconcio paese? La chiamiamo Seconda Repubblica. Come di fronte a una cosa nuova, abbiamo avuto bisogno di cercare un nuovo nome. Ma dove stava la novità? Che al posto della Dc e di Craxi ci stava, e ahimè ci sta! chi per loro pagava e comandava?? Fatemi capire se potete perché a me le cose sembrano sempre così chiare ed inequivocabili ma allora mi chiedo come si possa continuare con le normali attività di governo. Come si fa a non dire 'Alt, adesso le cose sono chiare per tutti e non solo per noi che le abbiamo sempre, come casta, non solo sapute ma anche avallate e taciute, ed è quindi giunto il momento di finirla qui. Deponiamo ogni potere così maldetenuto e cediamo il passo a chi speriamo possa non prendere esempio da noi.'

E che ci vuole? O forse cosa o meglio chi, non ci vuole??

Non ci vuole chi, come lui, continua a non rispondere a nessuno degli interrogativi che chicchessia si permetta di porgli (compresa quella sulla provenienza del famoso miliardo); siano giudici o giornali o gente comune lui non risponde. Ma se non voleva rispondere di niente perché è sceso in campo a ravanare? Non lo sapeva che ravanando sotto gli occhi di tutti ci poteva anche essere qualcuno che poi qualche domanda in testa se la metteva e che magari poi aveva anche voglia di farsi rispondere?
Non ci vuole chi, come i suoi alleati studiano le mosse degli scacchi da anni in modo di arrivare a vincere la partita e rimpiazzare il re senza cambiare le regole; non ci vuole chi, come quelli dall'altra parte, non ha nessuna intenzione di scoperchiare le carte e manifestare in maniera definitiva e combattiva la propria indignazione a certe leggi-truffa;
non ci vuole chi, come me, preferisce alle volte non guardare, non parlare e non sentire. Come le tre scimmiette. Perché alla lunga sentir gridare 'Al lupo!Al lupo!', vedere accorrere e risvanire tutto in una bolla di sapone, non convince più.

E allora voi mi chiederete cosa allora serve a questo punto?

17 gennaio 2010

IL MONDO SOTTOSOPRA

Un pò di anni fa ho scritto un progetto per realizzazione di uno spettacolo per partecipare a un concorso e vincere, nel caso, i soldi per poi metterlo in scena. Il tema era questo del mondo sottosopra. Tutta la riflessione per me partiva da una domanda precisa ossia: "Cosa succede quando il mondo si ribalta su se stesso?". Ovviamente la domanda ha un forte contenuto metaforico e mi ricordo che da lì sviluppammo solo una delle possibili centinaia di situazioni nelle quali si può verificare un ribaltamento simile e se non erro, perché parlo di 12 anni fa, fu 'la guerra'. Non vincemmo il Premio, molto prestigioso per il teatro di ricerca e noi eravamo ancora poco mature. Di fatto mi è rimasta in mente, quella domanda e come spesso mi accade, è diventata una di quelle domande che mi faccio girare nella testa periodicamente cercando nuovi punti di vista da cui osservarla, non tanto per risponderle ma per approfondirla ancora.
Quando ho sentito la notizie sul terremoto ad Haiti quella domanda ha rifatto capolino e qui di seguito ecco cosa mi ha fatto pensare.

Come prima cosa mi sento di dire che ormai la scorza da Tele-Spettatori ci permette una distanza emotiva da simili eventi tale da non 'disturbare' il normale svolgimento delle nostre giornate. D'altra parte, ci sono molte persone che invece vogliono 'disturbarsi' e per questo fanno quello che ritengono meglio: scrivono, informano, fotografano, riprendono, denunciano, chiedono aiuto, danno aiuto in prima persona etc. Io mi sento sempre molto impotente e in un certo senso anche in colpa ma non voglio parlare di questo. Quello che mi preme riallacciandomi al cappello, è intanto farvi vedere (molti forse lo avranno già visto) il video di 30'' che riprende la scossa più forte:



Ecco, voi pensate a quanto è fastidioso un semplice giramento di testa e quanto è importante sentirsi in equilibrio, ancorati al suolo, alla terra. La terra, il punto fermo per antonomasia; tenere i piedi per terra, prendere la sua energia stabile e forte, sentire che anche se tutto intorno non va, lei è comunque lì ferma e pronta a restituirti forza; gli aborigeni lo sanno bene. Ma cosa succede se invece è lei a non stare ferma, è lei a tremare e a togliersi da sotto ai tuoi piedi. Vi immaginate lo smarrimento? Pochi secondi e tutto cambia, definitivamente, intorno a te e dentro te, se sei uno dei fortunati, o meglio dire, miracolati, che sono ancora in piedi, in equilibrio. Sei vivo, ma con un tarlo nella testa che è lì a ricordarti come questo equilibrio, non sia poi scontato come credevi e che anche le cose che credevi più salde intorno a te, sono burro che si scioglie sotto l'alito del fuoco che tu, ora sai per certo, sta sotto ai tuoi piedi. Si può ricostruire, rimettere su, curare le ferite e piangere chi non c'è più ma dopo simili tragedie niente torna ad essere come prima. E' mancata la terra sotto ai piedi. E chi sa cosa questo vuol dire, ha una specie di velo sugli occhi, il velo di Cassandra, che li rende irrimediabilmente diversi, diversi come può essere diverso solo chi ha visto il mondo sottosopra.

13 gennaio 2010

INTERROGATIVO

Ma perché a me si rompe il frigo d'agosto in Texas e la caldaia a dicembre in Germania?

Per fortuna che c'è Lei, Frau H. sempre pronta e disponibile a dare una mano. E' la mia vicina, che tutto sa e soprattutto, tutto vede. Sa anche quello che io credo di non averle detto e quello che sicuramente non le ho detto. Sempre. Bene. Bene?

Ma sì...

E poi ieri mi ha consolato vedere che anche lei non ha capito il messaggio nella segreteria del tecnico della caldaia.

E a chi le lasciavo oggi le chiavi per aprire al tecnico?

Insomma su di lei posso sempre contare. Anche quando non lo so!

Grazie a Frau H. e alle sue splendide orchidee adagiate su un mare di tappeti

(ma come faranno a sopravviverle così a lungo? Secondo me le rimpiazza con altre identiche...eh sì...deve per forza essere così...oppure...)

07 gennaio 2010

Ritorno a casa.

Casa. Accogliente come le ciabatte la sera. Vuota di quel che le vacanze di Natale nell'altra Casa ti hanno regalato. Piena di quello che ci versate tu e lui, come famiglia, piccola e immensa, ogni gorno che ci passate. Calda e fredda come l'interruttore sulla caldaia. Chiara di luce riflessa dalla neve abbondante che dorme sul davanzale. Buia sotto la coltre di nubi cariche come cappelliere sforzate da troppe valigie. Familiare in tutti gli oggetti che trascini da un paese all'altro, da una casa all'altra, nell'illusione di non perdere le tracce. Estranea come tutto quello che c'è dentro e non sai da dove viene, dove è stato comprato o se le è stato regalato. Immobile come l'hai lasciata e sorprendente per ciò che ti sembrava che fosse in un modo e invece non era. Senza memoria eppure già piena di ricordi. Custode del tuo intimo, protettrice dalle avversità. Sporca e pulita in matematica alternanza. Un cubo, il tuo, nella matrice, da cui affacciarsi. Luogo da cui partire e a cui tornare. Casa. "Nomade con casa". In questo ossimoro mi riconosco e rispecchio la mia vita augurando a me e a tutti i bloggettari amici un 2010 alacremente placido!