« Preferisco un fallimento alle mie condizioni che un successo alle condizioni altrui »

(da "Tom Waits, Blues" di C. Chianura)

28 giugno 2010

IPERATTIVITA'

Finito l'inverno mi sentivo piena di energia; poi, dopo due settimane, è tornato l'inverno e come tutte le piante anch'io ho abbassato la testa ma a differenza delle sorelle vegetali, io penso. Cogito, capito? E cerco alternative. Quindi sono fuggita. La fuga in Egitto :) per scappare da questo inverno di troppo. Mi son vissuta la mia estatina e ora che finalmente è ri-arrivata l''estate' anche qui (quanto dura non si sa, ma per ora c'è), nell'attesa, che mi auguro sia più lunga di ogni aspettativa, mi sento come una formica in iperattività pre-gelo. Una formica posseduta dalla cicala però, perché non me ne frega niente di organizzare quello che sarà e di pensare ai momenti duri che dovrò attraversare. Ho solo voglia di fare, di andare in giro e scoprire pezzi di mondo. E il bello è che non mi basta mai! Sono affetta da una bulimia sui generis che mi spinge a cercare di continuo eventi e posti da esplorare, di percorrere strade, di annusare i profumi, di meravigliarmi e assaggiare le diversità che incontro. Mi sento nomade e felice. Senza niente che mi costringa, senza obblighi, senza una vita delineata davanti. Anche se non è così, io mi ci sento. Almeno oggi, libera.

Effetti collaterali? Il portafogli: sempre più mencio. Ma se fossero questi i mali della vita...


Ma voi lo conoscevate il Partenone della Baviera??

25 giugno 2010

MAGRA CONSOLAZIONE

Ci ero appena riuscita ed è già tutto finito. Eh sì, avevo messo su un gruppetto niente male di italiani per guardare le partite del mondiale; purtroppo la parola 'partite' è rimasta al singolare! Ma che ci vogliamo fare? Almeno i politici non potranno spostare ancora a lungo tutta l'attenzione degli elettori sul calcio e forse qualcuno si concentrerà e magari risponderà anche a qualche domanda. Sempre che non si cominci a parlare della canicola estiva!
PS - intanto anche io sposto l'attenzione e morto un papa....insomma, ho proposto al gruppetto di trovarci per tifare Argentina!Olé!

13 giugno 2010

MONDIALI SUDAFRICA

Quelli del 2006 li ho fatti in Italia. Dopo un mese dalla vittoria sono partita e non sono più riuscita a tornare in Italia (per starci intendo). Adesso ci risiamo e domani, proprio domani, gioca l'Italia. Io non amo il calcio, seguo solo i mondiali e per questo mi sento un pò come quei cattolici che vanno in chiesa solo a pasqua e a natale. Ma chissene! Domani vorrei vedere la partita. Anzi vorremmo. Però dove? Con chi? Fa tristezza da soli in casa, come se stessimo guardando uno dei duemila film visti accocolati sul divano (che pure è un'attività adorabile). Questa è una partita!

AAA - Cercasi compagnia casinista e godereccia che tra battute e troiai (nocciolinedolciumieschifezzesimili) ci faccia sentire un pò a casa...

Che poi, se non bastasse ci si è messa anche la Rai a menarla. Non si vedono più il Tg2 e il Tg3 on line, ammenoché tu non voglia vedere, oggi, i telegiornali del giorno prima. Che ti basti il tg1! Questo è il messaggio. Comunque è il sito per intero (www.rai.tv) che è notevolmente peggiorato. Ora ti devi ciucciare la pubblicità anche sul web e con l'alta definizione la maggior parte delle volte i programmi non girano.

Ci saremo mica accorti che le persone che si informano via rete sono tante? Rischiamo forse di perderne il controllo? Sembrerebbe proprio di sì. Solo che sarà un pò più diffcile riuscire a censurare la rete. Ce la farà? Oddio...Se considero tutto quello che sta succedendo in questo momento in Italia, tra la legge Bavaglio e le dichiarazioni di Berlusca sul servizio rai, abbiamo poco da star tranquilli.

06 giugno 2010

TRA IL SINAI, LA GIORDANIA E IL MAR ROSSO (che poi è variopinto!)

Sì, sì, sì. Era quello che ci voleva. La vacanza a fine maggio al mare è una cosa buona e giusta. Cercherò di replicarla perché è stata una botta di calore e benessere che mi ha fatto rinvenire dall'incartapecorimento post inverno. E la cosa più bella è che ora ho anche tutta l'estate davanti per continuare a gioire. Mi sono conquistata un pezzetto di estate in più e messo così, all'inizio della stagione mi ha dato grande soddisfazione.

Ho passato una settimana a 35-40° in totale relax, tra buffet, aperitivi in piscina e nuotate in un mare che assomiglia più a un acquario in realtà. Sdraiata al riparo da un sole perpendicolare che cuoce un pezzo di costa ai piedi del Sinai. Un lembo di terra che guarda l'Arabia saudita e la Giordania mentre tiene a bada alle porte Israele. Una striscia di niente e di tutto, perfetta per dimenticarsi.

Prima di partire mi ero fatta un pò di cultura ittica (se è la parola giusta) e soprattutto su cosa di pericoloso avrei potuto incontrare spinnettando nel mar rosso. Mi sono stampata un elenco con lista verde (fermati e ammira) e lista rossa (=scappa se lo vedi). Sufficientemente accaldata mi sono avvicinata all'acqua equipaggiata da perfetta esploratrice snorkeling e proprio prima di tuffarmi ho visto a un metro da me un pesce che mi era parso di aver visto nella lista e subito dietro un altro sempre conosciuto. Ma di quale lista?Rossa o verde? Oddio...a me sembrano...cazzo!

1°incontro ittico - pesce scorpione














2°incontro ittico - pesce titano












Insomma due tipini della lista rossa che non son niente male: il primo per il veleno anche mortale e il secondo per il caratteruccio aggressivo che combinato ai dentini sporgenti ti può rimandare a casa senza qualche dita.
Morale e conclusione del primo approccio all'acqua: congestione e ko per le 3 ore successive.
Ma non perso la voglia e il giorno dopo c'ho riprovato e qui potete vedere qualcosa di quello che ho visto...
Sono seguiti molti bagni e molti incontri in cui ho preso sempre più confidenza tanto da non andare nel panico quando nel blu profondo l'ho visto. Sembrava piccolo e deve anche essersi spaventato perché non ho fatto in tempo ad avvertire il mio prode cavalier mascherato, che era già scomparso. Chi? Ma uno squaletto, of course!

Ho faticato solo un giorno obbligandomi a un tour in Giordania. Non potevo non approfittare dell'occasione di vedere la rosea città nabatea, Petra, quella di Indiana Jones per intenderci. Là, mentre arrancavo nei 10 km di sterrato tra salite e salite, è nata la voglia di tornarci. Vorrei vederla di notte, camminando per il canyon a naso all'insù, ammirando il chiarore della luna rimbalzare nelle nude pareti che assumono chissà quali sfumature di colore. Incontrare qualcuno forse dagli occhi color dell'ambra e un sorriso accecante che ti offre un passaggio sul dorso di un cavallo beduino. Cavalcare e immaginare di essere dove esattamente sei, in un altro mondo o in un post fuori dal mondo che pure c'è, nascosto come una gemma tra le rocce inospitali di un deserto troppo vasto per orientarti e troppo affascinante per lasciarti passare indenne al suo richiamo.

Petra è un diamante rosa che ulula come una sirena in un mare di sabbia e roccia.

Riesco a stento a immaginare la gioia di quell'esploratore svizzero che per primo entrò là dentro dopo mesi di ricerche, sicuro di trovarla. Mosso dalla fede, ha aspettato, annusato, affannato finché si sarà trovato là, nel punto del canyon in cui alzando lo sguardo, ti sembra di vedere qualcosa che non credi sia possibile, un miraggio che nel giro di pochi passi si innalza davanti a te come un gigante che si sveglia da un sonno durato secoli. Un connubio di Storia e Natura sotto la cui ombra si può anche smettere di sognare.