« Preferisco un fallimento alle mie condizioni che un successo alle condizioni altrui »

(da "Tom Waits, Blues" di C. Chianura)

30 maggio 2011

Denkzettel für Berlusconi(=punizione per B.)

E' ufficiale ovunque. Berlusconi e' stato punito. Cosi titola anche il Sueddeutsche (=punizione per B.), uno dei maggiori quotidiani tedeschi. Si, Milano ha colpito ancora e questa volta senza statuette e senza spargimento di sangue. Evidentemente per quanto le speranze fossero allo stremo, anche per gli italiani c'e' un troppo che stroppia e il quasi ex presidente del consiglio lo ha abbondantemente superato.
Nel frattempo qui scoppia la psicosi legata ai cetrioli ma non cosi tanto da impedire alla commessa di Ihle (catena di panifici) di mettermi nel panino vegetariano che avevo richiesto due belle fettone con tanto di buccia (ovviamente) di cetriolo di chiaro aspetto spagnoleggiante :) L'ho tolto non appena me ne sono accorta ma...Saro' gia' ospite ignara del temibile Escherichia coli?
Nel frattempo qui si decide anche il definito no al nucleare. Che serva di ispirazione per gli ultimi indecisi che voteranno al Referendum!
E vediamo di toglierci dalle balle finalmente 'sti batteri malefici!
ITALIA LIBERA!!!

23 maggio 2011

NZT

Impossibile non desiderarla.
Questa magica pilloletta trasparente può potenziare le tue capacità a 360° permettendoti un uso del tuo cervello al 100%. Poter imparare qualsiasi cosa solo leggendo o osservando. Suonare il piano assistendo a un concerto o il giapponese ascoltando una conversazione in metropolitana. Capire tutto e prima; immagazzinare tutte le informazioni che vuoi con estrema facilità mantendosi sempre lucidi, a fuoco, perfettamente concentrati e centrati sula propria vita. Un sogno.

E infatti questa pilloletta non esiste ma è un'ottima trovata pubblicitaria per sponsorizzare il film "Limitless", appunto. Un film che non incoraggia all'uso della droga, mostra infatti tutta la devastazione che ne può derivare ma che pone l'attenzione su un tema a mio avviso, molto attuale e destinato a crescere, ossia: fin quando e quanto è giusto intervenire su quella che è la normale natura umana? Se ci pensate qualsiasi farmaco è gia una droga (non a caso in inglese la parola è la stessa!) eppure nessuno di noi, in caso di bisogno, vorrebbe mai trovarsi senza un antidolorifico a disposizione. Non siamo più abituati a sopportare il dolore e probabilmente ci viene anche sempre più difficile sopportare la lentezza, fisica e psicologica, da cui siamo appesantiti invecchiando; ci viene richiesta efficienza, sveltezza, preparazione sempre e in ogni campo del nostro vivere. Dovremmo essere sempre al massimo in ogni cosa in cui ci cimentiamo perché questa è la società dello spettacolo, la società del'apparire e del dimostrare ciò che siamo, ossia, possibilmente, belli e bravi. La perfezione però appartiene solo agli dèi e le briciole non bastano a sfamarci. O almeno non soddisfano una come me, tendenzialmente perfezionista, che negli ultimi anni si è trovata a dover imparare così tante cose nuove da avere la nausea, tra cui due lingue, di cui una, il tedesco, da zero. Non posso non pensare a quanto sarebbe tutto più semplice se una volta letta un'informazione, un vocabolo o un intero libro, quella rimanesse nella mia memoria per sempre. Pensate a quante cose si dimenticano nel corso della vita. Quanti bellissimi libri letti e che ora sono un vago ricordo.
Per l'esame scritto di storia dell'arte moderna, dovetti imparare i 36 volumi dei Classici Rizzoli a memoria. Per ogni tavola, dovevo conoscere, autore, data, titolo e il museo in cui quell'opera veniva custodito. Ogni volume aveva qualcosa come 40 tavole. Lascio a voi il conto di quanti dati dovetti immagazzinare. Senza contare la lettura stessa dell'opera e la vita di ogni pittore. E questo solo per lo scritto. Penso a quanto mi piacerebbe non aver dimenticato praticamente tutto.
Questo è ovviamento solo un esempio.
Insomma, se esistesse, credo che un pensierino ce lo farei. Soprattutto oggi, in un momento in cui cultura e sapere si identificano sempre più in una ricerca su internet piuttosto che in una reale conoscenza di qualcosa. Clicco ergo so. Che tristezza.

E voi? La prendereste?
No?



Sicuri sicuri??

14 maggio 2011

HOME

Che gia' siate un po' sensibili alle questioni ambientali o che non lo siate affatto, questo documentario merita di essere visto.
Home è il titolo. Home, casa, terra, la nostra casa. Il regista e' Yann Arthus-Bertrand, e il produttore Luc Besson. Uscito il 5 giugno 2009 nelle sale di 50 nazioni diverse, in occasione della giornata mondiale per l'ambiente. Le immagini aeree che lasciano senza respiro per la bellezza sono il risultato di oltre diciotto mesi di lavoro.

Il regista, un cameraman, un ingegnere di macchina e un pilota hanno volato su di un piccolo elicottero attraverso varie regioni in oltre cinquanta paesi. Le riprese sono state effettuate in alta definizione "Cineflex" con le telecamere sospese ad un giroscopio stabilizzato da una sfera fissata su una rotaie posta sulla dell'elicottero stesso. Queste telecamere, originariamente preggettate per scopi bellici, sono automaticamente in grado di ridurre le vibrazioni contribuendo in questo modo a catturare immagini molto stabili e pulite tanto da far sembrare che le riprese siano state effettuate con metodi tradizionali quali le gru o i carrelli. Dopo praticamente ogni volo, le registrazioni venivano immediatamente controllate assicurandosi in questo modo che fossero di altissima qualità.[1] Quando tutte le riprese sono state completate, Besson e il suo staff hanno impiegato oltre 488 ore per editarlo e montarlo.[2] (da Wikipedia)

QUI IL LINK (embedding disabled by request)

05 maggio 2011

Il muro di (in)Differenza

Mi era gia' capitato quando abitavo a Dallas. Incomunicabilita' malgrado uno sforzo enorme, magari anche da ambo le parti, di confrontarsi e chiarire una situazione di attrito. Senza nemmeno accorgertene urti la sensibilita' di qualcuno che tace. Tace ma cambia e tu ti chiedi perche'. Poi decidi di chiedere spiegazioni e cosi' scopri un buco nero di non-detto che ti lascia ammutolito. Ci rifletti, ti dichiari dispiaciuto e ti proponi disponibile per un confronto. Ore ed ore senza arrivare ad alcunche'. Perche' invece, non parlarne subito, direttamente, senza lasciare che questo magma di incomprensioni cresca a dismisura andando a saturare ogni possibilita' di risoluzione? Perche' affidare tutto alla maldicenza tradendo in primis il rapporto di fiducia che ti lega a qualcuno, pur di non affrontarlo direttamente? Perche aspettare che la persona insospettita dal cambiamento di atteggiamento (spesso mascherato da ipocrisia) reclami una spiegazione? O perche' piu' semplicemente, come e' accaduto qui in Germania, lasciarsi beccare in un flagrante di bieco pettegolezzo basato solo su supposizioni e pregiudizi? Sono delusa. Delusa dalla mia ingenuita' che non potra' mai arginare la negativita' di chi per sopravvivere deve tirare giu' gli altri; delusa da chi, per mantenere il proprio pezzo di potere calpesta la tua reputazione senza nemmeno prendersi la briga di capire; delusa dall'inefficacia della sincerita'; delusa e impotente di fronte a un muro di differenza: culturale, caratteriale o piu' semplicemente d'animo.