« Preferisco un fallimento alle mie condizioni che un successo alle condizioni altrui »

(da "Tom Waits, Blues" di C. Chianura)

28 settembre 2011

Esserlo punto e basta.

Felici per gli altri. Essere felici perche' qualcuno che conosci, a cui magari vuoi bene, ha realizzato qualcosa. Piccolo, grande, importante o modesto, non credo abbia importanza. Incoraggiare, premiare, elogiare e quindi aiutare.
Le difficolta' sono tante e se ci provo, io, a trovare una strada e magari poi succede anche che quella strada porta da qualche parte, anche se per te e' un posto di merda ma sai che io ne son contenta, perche' quel posto la', io me lo sono sudato, cacchio che ti ci vuole a dire 'brava'.

Ogni piccolo traguardo deve essere una gioia. Ma se nessuno gioisce con te, e' piu' triste. E' piu' difficile. Perche' significa che gli altri non riconoscono il tuo, come un traguardo raggiunto; lo sottovalutano, lo sminuiscono e facendolo, ti spezzettano e ti mettono in una busta pronta all'uso per Carnevale. Oppure ti ignorano. Fanno finta che tu non esista. 'Na striscia de nylon

Butto giu' te per tenere in alto me.

A tutti gli stronzi ipocriti e meschini che ho incontrato nella vita un gorgheggian-gottural MAVAFFANCULO.

Felici per gli altri. Punto e basta. Tanto difficile?

26 settembre 2011

dell'inutile

Ma a cosa servono gli agenti immobiliari, eh? Servono quanto l'appendice, ecco.

19 settembre 2011

Inesorabilmente Virtuale

Ieri la mia nipotina adorata di 21 mesi mi chiedeva via skype di prenderla in collo.
E buttava le braccia verso di me.
M'inchino a fare il gesto e a nascondere la commozione. Faccio le smorfie.
M'inchino e M'incrino.

Ecco.

Questo è quello che si dice il rovescio. Il rovescio, la parte che non si dovrebbe vedere, il lato nascosto di una medaglia, un copioso temporale a ciel sereno.
(Che poi, il mio cielo, già, sereno non è.)

Sicuramente adesso, lei ha chiara la differenza tra reale e virtuale.

14 settembre 2011

ESERCIZIO

Cinque settimane in Italia mi hanno fatto respirare l'estate come la conosco io, che non e' cosa banale amici miei, perche' e' ricollegarsi a tutto un mondo.
Le impressioni piu' forti riguardano proprio gli odori, i rumori e i sapori. Come puo' essere estate senza il cicalio pomeridiano? O senza l'odore e il sapore del salmastro? Per non parlare della frescura di una pineta o di una granita.

Non soffrire per quello che finisce ma gioire dei ricordi.
Ci provo.

La luce abbagliante della terra arsa e frastornata dalle cicale, e tu ipnotizzato all'ombra fresca di un pino, guardi il panorama.
Poi colline, panino fresco col prosciutto e un bicchier di vino, chiacchere spontanee alla casa del popolo, sazia. Ferragosto.
Urla semiserie di Vi alla vista delle pale eoliche, della luna e di me. Io, il vasino e Giu.
Le acrobazie acquatiche sempre piu' goffe in un pomeriggio di libera uscita. Le lacrime amiche sotto le acacie che riavvicinano.
Tonfo, un trapano alla porta? Immobile, ascolto la notte.
Tango, tango, tango. Fiume, bivio.
Fiume di parole nella calura milanese, nell'ansa dell'Arno e a meta' Serra. E sentirsi meglio di quando avevi sedici anni.
Pesci, milioni di pesci. Spaccataura della terra, nel mare. Profondo blu.
Strambi. Tango strambo.
Sorpresa, abbraccio che sorregge e protegge e ama. Partenza e cuor leggero. Relax, salus per aquam. Abbuffata e risate da scuola media sul letto appena sveglie.
Colline e lago, insieme. Perfetti.
Tango all'ultimo respiro, finche' il gallo canta.
Pancotto, fagioli e salsicce.
Tutto l'amore negli occhi.