« Preferisco un fallimento alle mie condizioni che un successo alle condizioni altrui »

(da "Tom Waits, Blues" di C. Chianura)

31 ottobre 2011

16 anni my soulmate


Tu sei la gioia, la fonte di vita che ogni mattino
bagna di luce il mio viso.

11 ottobre 2011

Libera Subordinata Precaria

Qui in Germania, o almeno qui in Baviera tutto e' pensato con laaargo anticipo. Francamente a me la cosa scoccia un po' e spesso mi mette anche a disagio, se non nei problemi.

Ad esempio la scorsa settimana sono stata invitata a un compleanno che sara' tra due mesi! Che fare? Cosa rispondere? Che ne so io? Dire di no con una scusa? Dire di si' per partito preso e poi si vedra'? Ma si...qualcosa si deve dire e quindi ho imparato a mentire:

Certo! Ma come no! Non ci son problemi!

Ieri poi, come da copione, mi si e' richiesta la disponibilita' a insegnare anche per il prossimo semestre che iniziera' a marzo. Ora, chiaramente io capisco che il lavoro che ci sta dietro sia tanto per chi lavora nelle segreterie, ma volete immaginare, per favore, quante cose possono succedere in cinque o sei mesi? Pochi giorni fa ci pensavo su cercandone le ragioni e come sempre, ho trovato una plausibile spiegazione nel tempo. Qui tutto si basa sulla previsione del tempo che essendo in larga parte dell'anno inclemente, deve essere arginato da un gioco in anticipo. Se so che tra una settimana ci sara' un giorno di sole, devo organizzare quel giorno in tutto e per tutto. E per tutti funziona cosi'. In Italia, invece, e nei paesi caldi probabilmente, si lascia piu' spazio all'improvvisazione:

Facciamo un giro in montagna/al mare oggi? Si/No, lo facciamo domani.
Che' tanto, il sole, c'e' anche domani!

Aldila' delle opinabili meteospiegazioni, a me rimane questo senso di disagio. Forse per me e' piu' forte perche' vivo alla giornata da sempre, con scadenze e traguardi certo, ma senza aver mai deciso niente 'per sempre' (ad eccezione di quel 'per sempre' che tutti rifuggono!).

Come precaria di testa e di fatto, pretendo la mia liberta'. O almeno la gradirei, ma niente. Sono autonoma e precaria mi dico, mi chiedo, anzi! Ma che? Subordinata sono, precaria si, ma subordinata. Una subordinata travestita (per sua miserrima accettazione) da autonoma, ecco cosa sono.

PS- avete visto la puntata di Presadiretta di domenica 2 ottobre? Non ci siamo...A breve un post.