« Preferisco un fallimento alle mie condizioni che un successo alle condizioni altrui »

(da "Tom Waits, Blues" di C. Chianura)

30 maggio 2012

Do U Tube?

Googolalo, tubalo, twittalo etc
La nostra vita e' decisamente cambiata ma perdonatemi se oltre ai miliardi di vantaggi che abbiamo sicuramente ottenuto, mi permetto di stendere un velo d'ombra sull'uso forsennato e compulsivo della rete. Oggi vorrei infatti ricordare insieme a chi di voi, come me e' nato negli anni '70, cosa fosse tenere in mano un disco appena comprato:
mettere da parte i soldi delle paghette mensili (quelle che a ragione venivano chiamate cosi');
uscire di casa con quello scopo preciso;
andare al negozio di dischi e finalmente, con una certa emozione, comprarlo.
Era una volta. Poi ne sarebbe passato un po' di tempo ed era tutto il tempo necessario per consumare quel vinile, logorare la copertina di cartone per leggere i testi delle canzoni e solcare le tracce finche' non si imprimevano nella memoria. Ecco...finche' non si conoscevano tutti i pezzi a memoria.

Stessa storia con le cassette...solo che io personalmente non le compravo originali. Mi sembrava di buttar via soldi con quel supporto da magnetofono. Ma ne ho ancora decine e decine: doppiate da amici, regsitrate dal vivo o con compilation (NB il termine) registrate dalla radio, come si evinceva dai tagli maldestri che distorcevano gli interventi del dj all'inizio e alla fine della canzone.

Poi arrivarono i CD e io che negli anni '90 ero adolescente, ho piu' CD che vinili. Tanti originali, altri masterizzati perche' i desideri aumentavano e i soldi invece no. Un supporto diverso ma lo stesso rapporto di amore con l'oggetto che comportava prima di tutto conoscenza. Di questo disco so tutto perche' questo ho tra le mani e ce l'ho perche' l'ho comprato e l'ho comprato perche' l'ho desiderato e l'ho desiderato perche' gia' lo conoscevo dalla radio (W LA RADIO!). Ed era pure caro, il CD.

La settimana scorsa nel corso di lingua italiana all'universita' ho chiesto a una mia studentessa che tipo di musica le piacesse. Ecco la sintesi:
Ma non lo so...forse rock, pop...
E cosa ascolti? Quali gruppi, quali cantanti?
Un po' di tutto..
Ma qual e' l'ultimo disco che hai comprato? - e rendendomi immediatamente conto del nonsense per una ventenne di oggi, mi correggo - Scusa, intendevo dire, cosa hai scaricato di recente?
Mmm...e ride.
Non scarichi la musica tu? - e penso...miiiiiiiiiiii...che fatica la comunicazione intergenerazionale!
Veramente no...
E come l'ascolti tu la musica?? - saremo gia' arrivati all'assorbimento per metempsicosi? Forse raggi alieni che vi penetrano? O microchip trasmessi via placenta?
Beh...su you-tube...
Ah...ma certo!Ok.

Trattengo il fastidio per la laconicita' estrema della giovine pulzella e con una battuta sulla mia eta' cambio argomento.

A casa ci ripenso: su you-tube. Questi giovani ventenni ascoltano la musica su you-tube ergo per disponibilita' e/o per playlist automatizzate. Senza riferimenti alcuni, senza testi, senza storia, senza desiderio, senza sudore, senza.

E quando qualcosa nasce cosi', come fa a durare?
It's just trashy stuff

Il mio primo vinile e' stato 'Bollicine' di Vasco Rossi
Il mio primo CD (usato) 'Appetite for Destruction' dei  Guns N' Roses
Il mio primo CD (nuovo) 'Under the pink' di Tori Amos 


E i vostri piezz 'e core?

27 maggio 2012

LE CHICCHE DI V. 1

Mia nipote di due anni e' un'autentica gioia che si rinnova ogni giorno e che si sostanzia di mille cose tra cui le sue chicche di disarmante e irresistibile purezza, tanto che voglio cominciare ad annotarle:

Al telefono: "Zia Elisa, guarda c'ho un pinzo (puntura di zanzara)" e porta la cornetta come una webcam giu' fino al piede interessato, per una perfetta inquadratura.

18 maggio 2012

NON DIRE GRAZIE

Si puo' ringraziare troppo? Esiste un limite oltre il quale si diventa scoccianti? Anni fa sentii pronunciare esattamente questo concetto da una cara amica pugliese. Rimasi un po' perplessa e provai a rifletterci su. Se qualcuno mi ringrazia troppo che fastidio puo' mai darmi? Posso pensare che non farebbe altrettanto per me, stimando lui cosi' tanto, quello che io sto ora facendo per lui? Dovrei individuare una nota di falsita' nell'insistenza? Insomma a me non ha mai disturbato e ancora oggi me ne sfugge la ragione ma e' sicuro che esistono persone suscettibili ai ringraziamenti prolungati e ne ho avuto conferma proprio l'altro giorno, quando uscendo da scuola mi sono fermata a parlare con una collega. Era stata invitata a un compleanno al quale sarebbe andata con una ex-studentessa. Ebbene lei si lamentava dei ripetuti grazie della ex-studentessa che si era dimostrata felice di andare con la collega al suddetto compleanno. Ora, per noi non e' importante il motivo per cui la tal persona ringraziava, quello che invece ci interessa e' che la tal persona sia passata in un momento, ossia nello spazio preciso di un grazie di troppo, da persona educata a scocciatrice. La collega si e' difesa, quando io le ho detto: "Ma povera, voleva solo essere riconoscente e gentile.", dicendo che e' cosi': in Italia non si ringrazia tanto! Come sono strane le persone. O gli italiani?

E pensare che quando la stessa collega, un po' di tempo fa,  mi ha prestato un vestito da sera, sono tornata a casa con la sensazione di non aver dimostrato sufficientemente la mia riconoscenza!!!

04 maggio 2012

SCARPE in FREEZER

Questa la devo lasciare ai posteri perche' e' una gran cosa per noi vittime del fascino del tacco 10 :) Ma anche 8 :))
Comprati i nuovi sandali da tango: direttamente volati da me, nelle mani di un amico tanguero in visita a Buenos Aires. Li provo e mi sento una delle sorellastre di Cenerentola. Le indosso. Ci ballo una serata. Le tolgo ma rimane la sagoma tatuata sul piede. Dolore fisico intenso. A tre giorni dal Festival di tango devo trovare una soluzione:

1. Calzolaio: entro col sorriso e la luce del sole che mi illumina da dietro, modestamente un'apparizione per il bruto barbaro che biascica e 'guttureggia' due parole: keine Chance (nessuna possibilita'). Riassorbo l'aura e lo lascio nel buio con un equivoco Schoenen Tag.

2. Spray: che allarga, ammorbidisce, rende elastica qualsiasi tipo di pelle...tranne la mia. Troppi strass!

3. La risorsa del terzo millennio: il tutorial. E trovo lei:
http://www.pinkblog.it/post/4100/come-allargare-le-scarpe-strette-con-ghiaccio-e-freezer

Mi sembra una che ci sta dentro e provo...Sacchetti pieni d'acqua per tre quarti, dentro ai sadali e poi tutto in freezer. Il risultato e' che venerdi' ho sfoggiato le mie super scarpe nuove e non so se sono state quelle ma tra gli altri, sono stata l'unica della sala che LUI ha invitato a ballare...fate vobis:



E scusate se sono ancora in friccicorio