« Preferisco un fallimento alle mie condizioni che un successo alle condizioni altrui »

(da "Tom Waits, Blues" di C. Chianura)

13 giugno 2012

Da casa a casa

"Vado a casa!" ho scritto su FB e un'amica ha commentato: "Quale?". Effettivamente potrebbe essere ambiguo ormai per chi mi sta intorno, il concetto di casa mia, dico, e si capisce che lo sia!
Diciamo che quando parliamo di case in famiglia, diventa un po' un problema capirsi e bisogna sempre specificare quale e non sempre, pero', ci viene facile e questo crea una gran confusione, specie perche' a ogni casa ci sono le storie della casa in attachment. Alt! Non fatevi l'idea sbagliata: non siamo i furbetti del quartierino! Non possediamo mille case qua e la'. Solo una (pure piccolina), a casa appunto :)
Ma viviamo in un'altra quaggiu' in Germania e poi abbiamo vissuto in molte altre case qua e la', e malgrado nessuna sia stata mai nostra, in quel senso la', sono tante le storie legate a quella o quell'altra casa: mobili, oggetti, bollette, vicini, fiori etc etc. La cosa bella e' che di ogni casa ti porti dietro dei pezzi, cosicche' anche se tu non smetti di muoverti, guardando quelle cose, hai l'illusione di non esserti mai spostato o almeno ti ricordi da dove sei venuto e da dove sei passato. Molto e' andato perso, venduto, buttato e regalato e vive ora di vita propria chissa' dove.

Mi piacerebbe fare un film sulla storia degli oggetti.

Gli oggetti piu' belli e piu' cari, in senso affettivo, sono nella casa a casa, in Toscana. Quando scendo in macchina, dopo le 8 ore di viaggio abbastanza faticoso, non c'e' niente di meglio che dormire nel tuo letto e bere una tisana nella tua tazza storica. Idem quando torno. Avere due case comporta anche il vantaggio di suddividere i vestiti tra i due armadi, cosi' da non avere l'impressione di averne ormai troppi e poterne comprare ancora. Illusione che ti cade addosso come un macigno quando devi traslocare. E li' la San Vincenzo fa festa!
Gli svantaggi sono legati chiaramente ai costi (v. IMU!) ma soprattutto allo sforzo mnemonico a cui sono sottoposta senza pausa per ricordare dove e' cosa. In particolare lo sforzo si vanifica con libri e cd, perche' oggetti predisposti al nascondino. Tutto questo rigirio di robe e' infine un ottimo trattamento psicoanalitico per me, perche' mi obbliga a non pretendere di avere il controllo su cio' che mi sta intorno. Che ognuno ma sopratutto che ogni cosa abbia la liberta' di stare dove vuole. E se quando la cerco non la trovo? Che importa...ripassero' piu' tardi.


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