Eccomi qua, ottimista tanto da presentarmi in aeroporto con sandali e pantaloncini e come un ospite che sbaglia orario, imbarazzata e smarrita, ho congelato il mio entusiasmo di vacanziera sulla via del rientro, all'ombra dell'egida severa dei 7°scarsi.
Un nuovo ciclo riparte da oggi. Nuove sfide mi impensieriscono e vecchie sfide vinte mi supportano. La fatica di ricominciare è mitigata dal rumore del mare che persiste ancora non sbiadito come le risa innocenti e assordanti dei piccoli amori lasciati a casa.
Il sentimento di casa è forte e affido a un poeta d'eccellenza il ritratto di un momento vissuto.
SOTTO CASAIeri, vagando in un quartiere
fuori mano, passai sotto la casa
dove solevo entrare adolescente.
Amore ivi s'apprese alla mia carne,
con la sua forza prodigiosa.
E ieri,
come passai per quella strada antica,
d'un subito imbellirono per incanto d'amore
le pietre, i magazzini, i marciapiedi,
e muri, e balconi, e finestre:
nulla di brutto era rimasto, là.
Come ristavo e guardavo la porta,
ristavo, e m'attardavo laggiù sotto la casa,
tutto l'essere mio risprigionava
l'emozione, serbata, di piacere.
Costantino Kavafis