« Preferisco un fallimento alle mie condizioni che un successo alle condizioni altrui »

(da "Tom Waits, Blues" di C. Chianura)

20 settembre 2008

TRASLOCO n°1

Ho appena realizzato con grande sconforto, che lunedi mattina mi aspetta un altro trasloco: da questa prima casuccia alla casa intermedia. Ne avrò un altro dopo, infatti, che dovrebbe essere l'ultimo. Fin qui, si capisce, un pò di disperazione per le tonnellate di valige che dovremo preparare, caricare, scaricare, trasportare e disfare. La cosa, però, diventa più inquietante quando penso all'appartamento in cui mi devo spostare. Avete nitida l'immagine delle due gemelline di Shining? Se la memoria vi da' problemi here's the LINK.(just for the brave ones!). Ecco, i corridoi del condominio appaiono più o meno così, per non parlare dell'ascensore che anche un topo troverebbe claustrofobico. E vedeste la soffitta! Sembra uno scantinato...tipo quello dove si nasconde Freddy Krueger...Troppi film dell'orrore. Vero. Ma questo ancora non è niente, se penso al fatto che starò per 5, dico 5 giorni senza internet!!! Come farò a superare questa prova? E pensare che alla fine non mi danno nemmeno un bonus da reality...
Questo post è anche per dire che mancherò dalla scena almeno fino a sabato prossimo...Pensatemi e se mi appoggiate con suggerimenti anti-shining ve ne sarò grata.

17 settembre 2008

PER PRIMA COSA: IL CIELO


Bianco che vira al grigio e al cobalto, con nuvole compatte da non vedere i contorni, questo lo strato più alto; sotto le nuvole, propriamente dette, in tutte le variazioni del grigio, dai contorni sbaffati.


Si capisce che l'azzurro non c'è. Non c'è il blu. Nemmeno il celeste o il turchese o....lo zaffiro. Dell'indaco nessuna traccia. Ma neppure del ceruleo o un blu acciaio. Forse il cartazucchero.

L'aria è fredda, pungente come in Italia lo è a Marzo, con quella brezzettina umida che ti fa sentire le ossa tanto che pensi:"Ora capisco perché bevono tanta birra". E subito dopo:"Dovrò formarmi uno strato di grasso modello 'foca'?"

Eppure mi ricordo che settembre è un mese mite, preautunnale; che se ti va, puoi farti dei bei bagni nell'acqua ancora calda dall'estate. Mi ricordo della magliettina di cotone buttata sulle spalle, la sera, per proteggerti dal 'sereno'(mi piace questa parola toscana per 'rugiada'). Mi rammento del desiderio di 'casa' (come intimità, calore, famiglia), che ti cresce dentro mentre i giorni scivolano verso ottobre. Settembre è il mese indispensabile per la preparazione alla pioggia e al freddo che verranno. Non si può saltare. Non si dovrebbe.

Qui pare che quel settembre che mi ricordo io, non esista. Quando sono arrivata faceva un caldo estivo e poi una mattina mi sono svegliata sotto questo cielo. Ho provato, per qualche giorno a fare finta di niente e ad andare in giro col giacchettino di jeans e i pantaloni di cotone o addirittura la gonnellina di seta. Poi ha cominciato a farmi male la gola e ho tirato fuori la lana.

Arrivata qui, avevo guardato con sospetto i piumini sul letto. Sospetto che si è dissipato dopo la prima notte. E menomale che sono in Bavaria! Se mi toccava la Bassa Sassonia potevo preparare la slitta per uscire.

Mi abituerò. Lo so. L'uomo si abitua. E anche la donna. Mi sono abituata al caldo texano, non posso abituarmi al freddo tedesco? Mmmmm...un pò di dubbio mi assale
...

16 settembre 2008

Nuovo Giro Nuova Corsa


Pare proprio di sì. La voglia 'bloggera' è tornata e quindi eccomi qui. Dopo l'esperienza texana (
Good Morning in Texas racconta) ho passato una magnifica e lunghissima estate a casa e ora che sono ripartita con bastone e sacco è ricominciata la voglia di parlare al mondo. Mi calza il detto: "Nemo profeta in patria". E' così, anche se io non sono certo un poeta. E credo che questa cosa abbia a che vedere con una condizione dell'esistere che non si può spiegare a chi non l'ha vissuta. E chi l'ha detta per la prima volta, sapeva di cosa parlava!
Quando ho aperto il primo blog non sapevo niente di 'blog'; ho imparato qualcosa strada facendo ma la cosa sorprendente è stato come ho visto modificare la finalità dello scrivere. Ho iniziato pensando che sarebbe stato un modo pratico per comunicare con gli amici in Italia e non; per dare un aggiornamento quasi quotidiano su ciò che mi succedeva, su quello che vivevo e invece mi sono accorta presto di come la mia idea non funzionasse e non funzionava perché i miei amici e i miei parenti non gradivano questa forma di comunicazione e preferivano le parole private di una mail. Comprensibile ma deludente per certi versi. Allo stesso tempo ho scoperto la grande potenzialità del blog come strumento di connessione fra persone che non si conoscono ma che condividono una o un'altra cosa. Da lì si sono aperte nuove piste, nuove relazioni e persino nuove amicizie. Per questo mi pare valga la pena continuare a parlare da nuove pagine. Non parlerò più di luoghi da film e di una vita ai confini col west ma ci sarà ancora molto da condividere, ne sono sicura.

PS- DOVE SONO?? MA IN GERMANIA, NO?!SI CAPISCE DALLO SCONTATISSIMO TITOLO DEL BLOG!!