« Preferisco un fallimento alle mie condizioni che un successo alle condizioni altrui »

(da "Tom Waits, Blues" di C. Chianura)

28 ottobre 2008

A TE

Per fortuna ci sei tu, ancora, che fai capolino tra le mie pieghe, a ricordarmi la bellezza; mi conforti in un pomeriggio di piovosa solitudine che piega le finestre della mia intimità impedendo il trattenere delle lacrime. Un anno duro che rimescola le carte. Ancora. Con fatica. Le parole come tutto il resto, escono fuori come la polpa da un tritacarne: disfatte, a forza, spinte dalla parte di me che sa che devo spingere oltre, verso l'esterno. Non importa verso quale direzione. Basta sfondare l'epidermide ed evitare l'inspessimento che sigilla tutto dentro. Dentro tutto macera in una poltiglia informe e incolore che non tarda a farsi riconoscere come assenza. Assenza di me? Assenza di Noi? Cerco nel colore lo scintillìo e affogo tra le note la nostalgia. Sublime abbandono che mi risveglia e mi regala speme di luce.

3 commenti:

fabio r. ha detto...

che invidia per l'Addressaten delle tue parole...
Ciao tedesca!

Anonimo ha detto...

per gli agganci e per il sale che si scioglie dagli occhi liberando l'ingorgo di lontananze vissute con lo sguardo dritto in condensazioni di possibilità che talvolta necessitano dello spazio ampio delle memorie per ogni minuscola incredibile nuova rivoluzione...per la bellezza che esce da te e da una malinconia attenta e curiosa, da una sensibilità che ti rende da sempre, ancora, pulsante nell'introcce di nuovi altrove dove ritrovare ogni volta diverso quello che sei..grazie
Anna

Anonimo ha detto...

mmmmmmmmmmmmmmmmmh... che succede?
dark