« Preferisco un fallimento alle mie condizioni che un successo alle condizioni altrui »

(da "Tom Waits, Blues" di C. Chianura)

09 dicembre 2009

QUEL CHE RESTA DEL 'POST'

Prima di addormentarmi. E' proprio prima di abbandonarmi tra le braccia di Morfeo che la mia mente acquietata, rilascia schegge di idee. Strabilianti, così mi suonano, idee eccezionali, pensieri alternativi, immagini toccanti. Poi il sonno e i sogni, tanti e strani ultimamente. Il risveglio e Puff! Sparito, niente più di quell'ultimo pensiero, è rimasto. Un'altra volta perso per sempre. Sono sicura che capiti a tanti. Anche a voi. E forse anche voi, come me, vi siete chiesti: ma dove vanno a finire? Dice che si ricordi solo ciò che ci sembra davvero interessante. Perché allora non riusciamo a trattenere queste perle di propria bellezza?


L'ALTERNATIVA PRATICA

Addormentandoci quei pensieri lasciano spazio ad altre attività cerebrali diverse e parallele che cancellano le precedenti perché in sostanza non degne di particolare interesse se non per chi, pensandole, ha goduto del suo attimo di autocompiacimento. Se le annotassimo sul foglio lasciato diligentemente appoggiato sul comodino, per l'occorenza, ci sveglieremmo leggendo qualcosa di impressionatamente deludente. Di fatto la memoria trattiene sulla base di una rigorosa selezione da cui sono evedentente tagliate fuori le elucubrazioni pre-fase-r.e.m, volgarmente definibili come 'alcune delle tante cazzate che ci passano per la testa'!

L'ALTERNATIVA POETICA

Esiste una fossa là in fondo all'oceano dove sono raccolti e custoditi tutti i fiori mai sbocciati. E' un luogo calmo dove solo la luminescenza di certi pesci disegna strisce di luce. Lampi in lontananza. E poi di nuovo buio. Bolle d'aria che accarezzano le pagine dimenticate dei nostri brillanti propositi, delle nostre incredibili idee, degli emozionanti versi che sono nati così...per un istante e poi giù in fondo al mare. Invenzioni non inventate, poesie non scritte, drammi non recitati, quadri mai dipinti, musiche mai ascoltate. Geniali ma inesistenti. Sono là, in potenza di essere. In attesa. Un giorno l'Ermes con le pinne ai piedi, li ripescherà e senza fiato tornerà su e schizzando fuori dall'acqua, li urlerà al mondo. Tutti insieme, quei pensieri di Umana Bellezza, saranno la voce di dio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Se bellezza è verità, non può che essere l'alternativa poetica quella giusta... bellissima l'immagine che ci hai regalato. Grazie.