« Preferisco un fallimento alle mie condizioni che un successo alle condizioni altrui »

(da "Tom Waits, Blues" di C. Chianura)

07 gennaio 2009

SUL SENSO DI SOLITUDINE

Tornata ieri a casa, la casa tedesca, si perché ora questa è la mia casa. Non sono però più certa ormai del significato che riassuma per me la parola 'casa'. Forse ora significa molte più cose. Queste due settimane in Itialia non potrei definirle di svago e vacanze quanto piuttosto di incontri e impegni. Sono stata bene ma mi sono sentita 'overwhelmed', travolta, sovrastata dagli altri. E' una sensazione non nuova ma che per la prima volta ho portato a un livello cosciente. Vivendo la gran parte del mio tempo lontana dalle persone che hanno costituito la quasi totalità delle mia vita relazionale, passo molto tempo da sola e il silenzio di frequente mi accompagna. Non ho un cellulare qui; non saprei cosa farmene e solo due persone hanno il mio numero di casa, se si escludono amici e parenti italiani sparsi per il mondo, che di norma chiamo io, per via del mio abbonamento telefonico. Non posso dire di avere degli amici qui, per il momento, quanto piuttoste dello piacevoli conoscenze che offrono un buono spunto all'approfondimento. Il paragone con la mia vita in Italia apre un abisso di riflessioni, soprattutto riguardo al mio sentire in ognuna di queste due vite così diverse. Oggi sono andata a fare spesa (nel frigo si sentiva l'eco) e girando per il centro commerciale mi sono trovata a pensare: mi piacerebbe incontrare qualcuno che conosco. Pochi giorni fa, correndo da un negozio all'altro per comprare dei regali ho pensato esattamente il contrario: speriamo di non incontrare nessuno perché oggi non ho veramente tempo! E guardavo basso evitando possibili sguardi. Tempo. Ancora. Qui ne ho e me lo godo in solitudine. Affetti. In Italia ne ho ma non ho tempo per godermeli. "In medio stat virtus", anche in questo caso. Aristotele continua ad avere ragione. E Petrarca? "Solitarius atque otiosus, felix", sosteneva, il poeta nel 'De vita solitaria'. A distanza di secoli credo che entrambi abbiano centrato il segno. L'uomo, e quindi anch'io, ha bisogno della solitudine per arrivare a se stesso ma ha bisogno degli altri per gioire di questo se stesso.

E' cominciato un nuovo anno e se Dio vuole l'anno bisesto e funesto si è concluso. Ho tanta speranza dentro. Sacrisanti propositi che non vedono l'ora di realizzarsi. Che la buona sorte sia con tutti noi!
Buon Anno Ragazzi!

4 commenti:

fabio r. ha detto...

! # @ * !! ?? < > §^^&% £$ ""
:-D

Daniele ha detto...

"L'uomo ha bisogno della solitudine per arrivare a se stesso ma ha bisogno degli altri per gioire di questo se stesso."
Cavolo com'è vero ..

nonsisamai ha detto...

buon anno a te tesoro, ci sentiamo assolutamente in questi giorni, scrivi sempre meglio!

Artistic Sublimation ha detto...

Grazie per queste parole, è più confortante sapere che queste situazione e soprattutto sensazioni sono comuni! continua a scrivere!