« Preferisco un fallimento alle mie condizioni che un successo alle condizioni altrui »

(da "Tom Waits, Blues" di C. Chianura)

26 aprile 2010

GLI ESAMI NON FINISCONO MAI

Diceva in una sua commedia De Filippo. Quando studiavo all'Università l'avevo adottato come IL motto e tra gli esami c'era anche letteratura teatrale e quindi lui, il grande Eduardo. Passata ormai da molti anni la Laurea, il motto è rimasto incontestabilmente valido e anche se sono uscita dal mondo accademico, non ho fatto altro che confrontarmi con prove su prove. Devo dire che aver cambiato in questi ultimi anni dimore e prospettive passando dal vecchio al nuovo e poi ancora al vecchio continente, mi ha tenuto sotto sforzo e continuo allenamento. Basti pensare all'allenamento linguistico al quale mi sono piegata e mi piego parlando praticamente ogni giorno tre lingue; al cambio di Capi o referenti, sul lavoro e al cambio di lavoro stesso! O agli esami veri e propri, come le prove di lingua o i colloqui; per non pensare a quello che può sembrare scontato ma che in un posto nuovo non lo è affatto: ossia capire come funziona tutto, dalla A di anagrafe alla Z di ZONZO!

Ci sono momenti in cui mi sento così stanca che penso solo a una cosa: trovare un'alternativa! Now! Poi le cose vanno avanti e guardando indietro contemplo (sì sì!) il cammino che ho alle spalle e mi vien da sorridere. Malgrado la fatica (che è tanta davvero!) ho capito che preferisco fare di più che di meno e spingermi in situazioni più difficili che non cercare la via più semplice che magari, dà anche rapida soddisfazione ma in breve tempo annoia anche (almeno me) e ci tiene fermi lì.

Così questo fine settimana ho frequentato per lavoro, un corso di aggiornamento professionale per insegnanti. Tornando a casa, a piedi attraverso il parco, distrutta soprattutto mentalmente, ho pensato che poco più di un anno fa conoscevo un paio di parole in tedesco e niente più, nemmeno di questa città.
Così un'onda impulsiva è partita da sé e mi ha fatto appoggiare la mano destra sulla spalla sinistra, blandendola con un paio di colpetti dolci e sicuri come quelli di un padre.
Ed ecco...mi sono sentita bene.

3 commenti:

nonsisamai ha detto...

ma tu DEVI sentirti bene, quello che hai raggiunto in questi anni (fra l'altro la padronanza di due lingue...) ha dell'incredibile. brava!

Elisen ha detto...

grazie nonsi..beh..padronanza magari no, però ahyò! ce provo!

fabio r. ha detto...

brava!!! unheimlich stolz auf Dich!