« Preferisco un fallimento alle mie condizioni che un successo alle condizioni altrui »

(da "Tom Waits, Blues" di C. Chianura)

21 giugno 2012

ANGST ESSEN DIE SEELE AUF

Lui giovane bello nero
Lei vecchia

Lui straniero
Lei tedesca

Galleggiano le note di un violino zigano sui fumi di un bar di periferia anni '70 tra tovaglie a quadri e un'altra birra.

Tanz mit mir.
Ja.

Tutto quello che c'e', esce fuori facendosi largo tra sospetti e pregiudizi.

ANGST ESSEN DIE SEELE AUF. Si dice cosi' in Marocco.
La paura mangia l'anima.

Nessuno intorno e' pronto pero'. Accettare la loro felicita' non si puo'. E quel che vedere non si vuole, lo si taglia fuori.

E' negro. Non parla la nostra lingua. Non si lava. Non lavora. E' un maiale come tutti gli altri stranieri.

Vorrei che gli altri non ci fossero e che nel mondo ci fossimo solo io e te senza piu' questi occhi intorno che ci consumano dentro.

Andiamo via, facciamo una vacanza e quando torneremo sara' tutto come prima.

La convenienza. L'opportunismo.

Ora che non ci sei, ho bisogno di te. Non ti amo, madre mia, ma ho bisogno di te. Devi badare i miei bambini e andare a prenderli a scuola. Scusa se ho rotto con un calcio il tuo televisore quando mi hai presentato tuo marito. Ora devo andare.

Ho bisogno della sua cantina signora, la mia e' troppo piccola.

Torni in negozio signora, l'aspettiamo come sempre!

Ma se davvero ora tutto intorno e' come prima, dentro tutto cambia. Cio' che e' corroso si sgretola e la fine e' inevitabile.

Questa l'impressione di una storia.

La storia e' quella di Emmi ed Ali', i due protagonisti del film ANGST ESSEN DIE SEELE AUF (il titolo contiene un errore -essen per isst- perche' la frase e' pronunciata nel film da uno straniero). Il film e' diretto nel 1974 da Rainer Werner Fassbinder.

Qui tutto il film:
http://www.youtube.com/watch?v=t_utUeFan9g

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