« Preferisco un fallimento alle mie condizioni che un successo alle condizioni altrui »

(da "Tom Waits, Blues" di C. Chianura)

06 febbraio 2010

CI RITORNO SU

Se ne è già parlato molto. Troppo a mio avviso e nel modo sbagliato, sentenziando cioè sulla scelta fatta dalla Rai. Mi riferisco al 'Caso Morgan'. Premetto di avere una forte simpatia per Morgan ma non come personaggio televisivo bensì come musicista e compositore, per quello che scrive, che ha scritto e spesso anche per quello che dice e i contenuti che porta, anche in televisione. Mi piacevano i Blu Vertigo e mi piace quello che fa da solista. Detto questo trovo, come spesso mi succede, veramente bieco il polverone mediatico sollevato da una semplice intervista a un cantante.

Primo. Un artista non è un politico e non rappresenta un modello. Non deve elaborare leggi sul controllo e la diffusione della droga ma scrivere canzoni. Non ci si aspetta, o meglio non ci si dovrebbe aspettare, nessuna coerenza comportamentale o integrità morale. Un artista crea e quello che crea viene donato a chiunque lo voglia. E sottolineo 'lo voglia'. Quando avevo 17 anni amavo visceralmente The Doors e in particolare il loro leader che per me rappresentava un mito sì ma non per come viveva ma per quello che esprimeva attraverso la sua musica. Amavo il suo sguardo sul mondo. Ed è sempre così: non si amano gli artisti per come sono nella vita ma per quello che raccontano. Cosa fanno, come sono, sono affar loro.
Non sono stati eletti da nessuno e a nessuno devono render conto di quello che fanno nella loro vita privata (se non ai loro cari e nei limiti del lagale ovvio). E a me francamente non interessa nemmeno. Io come pubblico decido se comprare o non comprare certi dischi. Stop. Ed è sempre la gente che decide se leggere un'intervista e cambiare o meno idea su un artista, sulla base delle rivelazioni che per puro narcisismo, questo e quell'altro artista ha fatto. Sanremo ha la sua logica e da questa logica rimane fuori un ragionamento di questi tipo? Ok. Che venga escluso. Chi cazzo se ne frega? So già che Sanremo è di partenza incompatibile con un certo livello musicale e non mi sorprende.

Secondo. Perché quindi, sottoporsi come artista al martirio mediatico che ne è conseguito? Perché farsi usare come bandierina da sventolare dall'uno o dall'altro a favore di una o un'altra cosa. A me fa specie. Perché Morgan non se ne è stato a casa sua accettando la decisione e dedicandosi ad altro? Cosa viene fuori alla fine da tutto questo? Una roba tipo: "Sei stato cattivo e quindi sarai punito e non parteciperai al festival. Però, se ti impegni e TI FAI AIUTARE, ti perdoniamo." Ma siamo pazzi? Morgan aiutato dalla Meloni! Ma tu Morgan sei fuori? Possibile arrivare a questo per un pò di pubblicità in più? Ma come si permettono e come puoi tu offrirti così, come carne per le arpie, da fare a bradelli, sacrificando una vera dignità e indipendenza di pensiero?

Credo che la direzione, la bussola che punta a un nord di levatura intellettuale sia persa anche per coloro che non lo credevano.

5 commenti:

nonsisamai ha detto...

caspita, devo aver perso gli strascichi della vicenda, non avevo capito che lui si volesse "fare aiutare", anche perche' diceva di aver parlato di un problema del passato...non capisco...

Elisen ha detto...

no, no...il problema lui dice essere attuale..purtroppo e mi dispiace ma non puo' divenire un caso televisivo..

Nemo ha detto...

non ho seguito il caso, quindi non posso commentare. Condivido molte cose che dici, pero' sul fatto che "un artista non rappresenta un modello" non sono d'accordo, soprattutto un cantante di questi tempi.

Se ricordo bene gia' ai tempi di Gino Paoli quando tento' il suicidio fu consigliato di dire che il colpo era accidentalmente partito mentre stava pulendo l'arma, per evitare eventuali atti imitativi

Elisen ha detto...

lo so Nemo, è vero, ma io non lo considero tale. non per la vita che conduce almeno. vorrei che fosse chiara la differenza tra vita e arte.

fabio r. ha detto...

Morgan aiutato dalla Meloni o da Giovanardi? preferisco l'overdose...